Presentazioni e recensioni

Qui verranno presentati e recensiti alcuni concerti di musica “classica”, ovvero rinascimentale, barocca, romantica, novecentesca e contemporanea, musica colta ovvero “music d’art”.

I contributi saranno a firma dei docenti della Scuola di Musica, ma anche gli allievi della Scuola di musica sono invitati a proporre dei loro scritti. I pezzi vanno inviati a Mauro Franceschi, curatore della rubrica, all'indirizzo: Mauro.Franceschi@provincia.bz.it.
Per le recensioni pubblicate a firma di allievi la Fondazione Haydn e la Società dei concerti di Bolzano mettono a disposizione alcuni biglietti omaggio.

Azione_Improvvisa, giovane quartetto strumentale, ha suonato per TRANSART.

Sono state presentate nuove musiche per tiorba, fisarmonica, chitarra elettrica e live electronics di Daniela Fantechi, Farzia Fallah, Marco Momi, Lula Romero e Zeno Baldi.

Azione Improvvisa alla giardineria Schullian. Foto di Tiberio Sorvillo
Azione Improvvisa alla giardineria Schullian. Foto di Tiberio Sorvillo

Azione_Improvvisa, giovane quartetto strumentale, ha presentato il progetto SEEDS a Bolzano negli spazi della giardineria Schullian, ospite di TRANSART.
I loro strumenti sono uno spaccato della nostra storia musicale: Andrea Antonei suona la tiorba, Margherita Berlanda la fisarmonica, Piepaolo Dinapli la chitarra elettrica, Daniela Fantechi utilizza il software dedicato di un laptop.

Le composizioni erano a firma di Daniela Fantechi, Farzia Fallah, Marco Momi, Lula Romero e Zeno Baldi.

Nelle note di sala si leggeva:“Un seme – elemento evocativo denso di significati – è ciò che sta alla base di questo progetto, in cui compositori e interpreti si occupano di ciò che questa unità minima significa per loro. Un nucleo che immagazzina e conserva informazioni storiche, da cui può emergere qualcosa di nuovo in un contesto diverso. O un punto di partenza per processi di trasformazione in cui il suono si espande e cambia l’ambiente di ascolto. Qualunque sia l’interpretazione, certo è che i semi della creatività germinano e si moltiplicano”.

E’ quanto si è ascoltato. La tiorba ha offerto alcuni passaggi evocativi del suo antico repertorio, ma soprattutto frammenti di note ribattute, bassi messi in moto da un archetto, suoni percussivi, e si è offerta anche quale elemento di risonanza per suoni veicolati da un piccolo cono in cui erano mixati i suoni provenienti dal computer. La fisarmonica ha prodotto suoni nei modi della tradizione, ma anche inusuali, e riproposto più volte il suono che più si avvicina al respiro umano con lo sfiato dei mantici. Le corde della chitarra elettrica sono state percosse con lo slide, messe in vibrazione con l’ebow associato al pedale di volume, sfregate, suonate con le dita. Un utilizzo parco delle possibilità dello strumento, e dell’ebow in particolare, che ha degli esempi di grande fascino e interesse anche nella musica di Fausto Romitelli e Eckart Beinke. Il computer è stato generatore di suoni e luogo di elaborazione del segnale prodotto dagli altri strumenti, per un articolato live electronics.

Negli spazi della giardineria, con la vetrata che alle spalle dei musicisti faceva trasparire il poco traffico di via Merano alla sera, i suoni e i silenzi sono stati quelli di  una possibile via della nuova musica.

Tra le cinque composizioni ricordiamo quella di Daniela Fantechi, ricca di suoni discreti e silenzi espressivi, di figure affermative ed evocative, articolate con un senso della forma di rara raffinatezza. La riascolteremmo volentieri.

Auguriamo a questi ottimi interpreti di trovare anche in futuro le migliori occasioni per proseguire nella loro ricerca, e a noi di avere la possibilità di riascoltarli in nuovi progetti.